Dieci ragazze e il progetto fotografico “A un passo da me” al 29° meeting Giovani al teatro “Al Parco” di Parma

Un corso di fotografia che ha coinvolto 10 ragazze del territorio dell’Unione Colline Matildiche, dai 15 ai 18 anni, da ottobre a marzo. A condurre l’intero percorso Juani Canovas, fotografa professionista e Sara Chinca, educatrice dell’Unione. Né è nato un progetto, dal titolo “A un passo da me”, che parteciperà, dal 10 al 12 maggio, al 29° meeting Giovani al teatro “Al Parco” di Parma.

Il tema centrale del lavoro svolto dalle ragazze riguarda le identità giovanili. Dopo anni di porte chiuse, colloqui, tante domande e poche risposte, il Settore Responsabilità familiari e Politiche giovanili in stretta collaborazione con l’Informagiovani dell’Unione, ha sentito l’esigenza di offrire un’alternativa altra per le giovani che fosse più vicina al loro mondo. Attraverso la fotografia, la scelta degli scatti e la loro lettura, le ragazze hanno scoperto nuove strade per la conoscenza di sé e delle proprie capacità. Il confronto tra le immagini e la loro rielaborazione, ha attivato nuove sensibilità̀ e riletture del quotidiano, potenziando lo strumento fotografico nei suoi significati artistici e narrativi.

Il corso è stato inoltre occasione di conoscenza delle tecniche fotografiche di base e dei grandi autori della storia della fotografia, per giungere al linguaggio d’immagine come strumento di sperimentazione e narrazione del sé e della realtà che ci circonda.

“Con a un passo da me ci siamo ritrovate ad osservare il mondo adulto, un mondo fatto di scuola, genitori, aspettative e pressioni che pesano. – spiegano le protagoniste del progetto – Ci siamo trovate a chiedere una fiducia che non respiriamo nell’immagine di adolescente che ci viene rimandata dalle vostre etichette. Ci siamo ritrovate a sentirci a volte ascoltate, ma raramente capite. E quindi ci siamo permesse di ritornare a noi, libere dai vostri sguardi. Ci siamo fotografate come noi ci vediamo e ci vogliamo. E quindi eccoci qui. Noi ci siamo”.

Il percorso fotografico e la preziosa collaborazione con Juani Canovas proseguiranno per l’estate all’interno di un progetto narrativo sulle appartenenze dei giovani di seconda generazione, dal titolo “Un’identità, tanti scatti”, affrontando il tema dell’attuale società transculturale e aiutandoci sempre del potere narrativo della fotografia.

 

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